domenica, Novembre 27, 2011
Questa mattina, le forze di polizia anti-sommossa hanno fatto irruzione nell’edificio che gestisce gli ordini per la disconnessione dell’elettricità “Public Power Corporation” a Cholargos, Atene. L’edificio era stato occupato dai sindacalisti della PPC (GENOP-DEI) nel tentativo di bloccare gli ordini di disconnessione. Ci sono 15 arresti confermati (14 sindacalisti del DEI e un membro di un collettivo locale).
In risposta, GENOP-Dei ha convocato uno sciopero di 48-ore e l’occupazione della centrale elettrica di Ptolemaida, nel nord della Grecia.
Seguiranno ulteriori aggiornamenti.
martedì, Novembre 15, 2011
Iniziative e manifestazioni in commemorazione del 17 novembre 1973 (giorno in cui è iniziata la rivolta studentesca contro la dittatura) si stanno svolgendo in tutto il Paese. Ad Atene ed Heraclion alcuni gruppi anarchici useranno le stesse parole d’ordine utilizzate dall’EAM (il movimento comunista di restìistenza armata che si battè contro l’occupazione nazista) “quando il popolo si confronta con la minaccia della tirannia, le possibili scelte sono solo due: catene o pistole”.

Manifesto di convocazione al corteo diffuso dagli anarchici di Heraclion (Creta)

Donne del Fronte di Liberazione Nazionale (EAM) al Parlamento greco durante la guerra civile greca.
giovedì, Novembre 10, 2011

Gli è stata spianata la strada già da un bel po’ di tempo. La Nazione è in pericolo, abbiamo ascoltato una lunga serie di incomprensibili dichiarazioni in virtù delle quali il capitale fittizio e un’economia speculativa sono ormai diventate una concreta minaccia per la sussistenza stessa del popolo.Un’incessante pressione nei confronti della gente affincheè abbandoni la lotta contro il capitale e si allinei dietro al primo salvatore nazionale che gli si pari davanti. Una necessità urgente di tornare ad una sorta di normalità,qualcosa di simile ad una pace sociale, un bisogno urgente di ritorno all’ordine.
Secondo le parole di un poeta,”l’ordine odora di carne umana” – e, secondo uno slogan anarchico creato qualche anno più tardi, questo stesso odore appartiene anche all’unità nazionale. Un banchiere che chiede alla gente di sopportare qualunque tipo di sacrificio… ci viene da chiederci se anche i banchieri abbiano senso dell’umorismo. Anche nel momento della sua retrocessione dal vice-presidente della Banca Centrale Europea a primo ministro greco, questo umanoide trova la forza di scherzare! E questo, di fronte ad una delle più profonde crisi del capitale, proprio in questo esatto momento, la sovranità si è rapidamente, e senza esitazioni, tolta il velo della democrazia rappresentativa, il velo di qualsiasi procedura democratica di sorta. C’è qualcosa di cui sorprenderci? “Sovrano è chi decide dello stato… di eccezione”.
E così hanno deciso. Hanno preso qualcosa che era nascosta e lo hanno messo allo scoperto. Se questa non è paura, allora cos’è? Se questa non è l’opportunità di una vita intera permettere a nudo l’essenza caotica della democrazia, allora cos’è? Quando l’avremo?

giovedì, Novembre 10, 2011
Lucas Papademos, ex vice presidente della Banca centrale europea (solo fino allo scorso anno) è stato retrocesso alla posizione di primo ministro greco. Il regime democratico è finalmente se stesso al 100%, rivelandsi per quello che è: un regime che non non si preoccupa neanche più di tenere in vita la farsa delle elezioni. Ormai la classe dirigente, unita come non mai, ha deciso di non mantenere più alcuna immagine di “ordine”.

Lukas Papdimos viene presentato dai media come il nuovo volto della politica…beh, in realtà, non è poi tanto nuovo. In questa foto, di dieci anni fa, era direttore della Banca di Grecia e appare sorridente e orgoglioso: questo è il giorno in cui la Grecia è entrata nella zona euro, all’epoca divenne vice-presidente della Banca Centrale Europea. Nel 2010 è stato nominato consulente non pagato dell’allora primo ministro G. Papandreou (in effetti, è ben noto che i banchieri offrono il loro aiuto gratuitamente).
martedì, Novembre 8, 2011
Sembra uno scherzo da sitcom, o forse uno strano senso dell’umorismo di chi e’ al potere (sebbene contorto) ma è tutto vero: il rappresentante della Grecia al FMI (il suo nome e’ Panagiotis Roumeliotis, nel caso vogliate saperlo) appare ora un “molto vicino” a diventare il prossimo Primo Ministro, almeno secondo i media aziendali e qualche ‘voce di corridoio’.
Nella quasi incomprensibile sequenza di avvenimenti che si sono ricnorsi proprio davanti ai nostri occhi, la democrazia si sta svelando per quello che è realmente – niente di più, naturalmente, che un mezzo per proteggere e perpetuare l’attuale sistema di potere e di dominio. Il fatto che il velo di una sorta di “rappresentazione” o “consenso” è caduto può essere positivo: il bisogno di mostrare il suo volto brutale è un segno di debolezza del potere e rappresenta, allo stesso tempo, una grande opportunità per noi.
Un altro giorno, un altro dramma. Notiziari con aggiornamenti frenetici, un governo sull’orlo del collasso, un Paese in punta di piedi alla porta di uscita della zona euro. La gente incollata davanti alla televisione, in attesa del prossimo episodio di “Crisi: La serie TV”. Lo spettacolo dell’emergenza ha sortito risultati miracolosi: le centinaia di migliaia di persone che erano scese in strada nei giorni scorsi si sono ritirate nel regno del privato, ancora una volta.
Negli ultimi due giorni, una notizia “minore” e’ stata a malapena trasmessa. Due delle stazioni più centrali della metropolitana di Atene, quelle vicino al parlamento (Syntagma ed Evangelismos) sono state bruscamente chiuse dalla polizia, nonostante non fosse stata annunciata alcuna manifestazione. Il potere vive ancora la paura di una rivolta popolare ma noi abbiamo bisogno immediato di superare la nostra, di allontanarci dalle luci dell’emergenza, per tornare a prendere la vita nelle nostre mani. La questione di chi è responsabile del circo parlamentare è irrilevante – potere alle assemblee popolari!
Guarda “La Crisi in Grecia”, di Brandon Jourdan su Vimeo
La Grecia è nel bel mezzo di una ribellione sociale nella quale la gente e’ coinvolta,a vari livelli, in scioperi, occupazioni, rivolte, rallentamenti sul posto di lavoro, campagne di auto-riduzione e altre forme di sabotaggio economico. La Grecia è diventata l’epicentro della crisi fiscale della zona euro. Le misure di austerità promosse da FMI / UE / BCE (altrimenti conosciute come Troika) sono al centro della crisi sociale greca. Questo breve documentario analizza la crisi in Grecia e le reazioni sociali alle misure di aggiustamento strutturale nel mese di ottobre 2011.
Una poesia puntualissima del poeta Manolis Anagnostakis (1925-2005).
La decisione
Siete favorevoli o contrari?
Almeno rispondete con un sì o un no.
Avete riflettuto sulla questione
Credo che vi abbia turbato
Nella vita tutto ci crea problemi
Bambini donne insetti
Piante velenose, ore sprecate
Passioni dure e denti marci
Film mediocri. E questo, sicuramente, vi ha turbato.
Parlate in modo responsabile, allora. Anche se solo con un sì o con un no.
La decisione appartiene a voi.
Non vi stiamo chiedendo di cessare
Le vostre abitudini, di interrompere la vostra vita
I vostri cari giornali; le vostre conversazioni
Dal barbiere, la vostra domenica allo stadio.
Una sola parola. Andate avanti, allora:
Siete favorevoli o contrari?
Riflettete bene. Io aspetterò.
(Segue la poesia in greco)
Ἡ ἀπόφαση
Εἶστε ὑπὲρ ἢ κατά;
Ἔστω ἀπαντεῖστε μ᾿ ἕνα ναὶ ἢ μ᾿ ἕνα ὄχι.
Τὸ ἔχετε τὸ πρόβλημα σκεφτεῖ
Πιστεύω ἀσφαλῶς πὼς σᾶς βασάνισε
Τὰ πάντα βασανίζουν στὴ ζωὴ
Παιδιὰ γυναῖκες ἔντομα
Βλαβερὰ φυτὰ χαμένες ὦρες
Δύσκολα πάθη χαλασμένα δόντια
Μέτρια φίλμς. Κι αὐτὸ σᾶς βασάνισε ἀσφαλῶς.
Μιλᾶτε ὑπεύθυνα λοιπόν. Ἔστω μὲ ναὶ ἢ ὄχι.
Σὲ σᾶς ἀνήκει ἡ ἀπόφαση.
Δὲ σᾶς ζητοῦμε πιὰ νὰ πάψετε
Τὶς ἀσχολίες σας νὰ διακόψετε τὴ ζωή σας
Τὶς προσφιλεῖς ἐφημερίδες σας• τὶς συζητήσεις
Στὸ κουρεῖο• τὶς Κυριακές σας στὰ γήπεδα.
Μιὰ λέξη μόνο. Ἐμπρὸς λοιπόν:
Εἶστε ὑπὲρ ἢ κατά;
Σκεφθεῖτε το καλά. Θὰ περιμένω.
mercoledì, Novembre 2, 2011
Pochi minuti fa, il PM Greco G. Papandreou ha annunciato un referendum sull’accordo raggiunto la scorsa settimana in seno al vertice Ue, esso prevede un ‘taglio’ del debito pari al 50% – di fatto un evento creditizio. Si prevede che il referendum si terrà nel mese di gennaio, anche se non è ancora chiaro quale questito referendario verrà effettivamente posto.