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L’ombra dell’emergenza tiene in ostaggio le potenzialità di emancipazione (ovvero: chiunque sara’ il Primo Ministro, tu sarai comunque sfruttato)

Un altro giorno, un altro dramma. Notiziari con aggiornamenti frenetici, un governo sull’orlo del collasso, un Paese in punta di piedi alla porta di uscita della zona euro. La gente incollata davanti alla televisione, in attesa del prossimo episodio di “Crisi: La serie TV”. Lo spettacolo dell’emergenza ha sortito risultati miracolosi: le centinaia di migliaia di persone che erano scese in strada nei giorni scorsi si sono ritirate nel regno del privato, ancora una volta.

Negli ultimi due giorni, una notizia “minore” e’ stata a malapena trasmessa. Due delle stazioni più centrali della metropolitana di Atene, quelle vicino al parlamento (Syntagma ed Evangelismos) sono state bruscamente chiuse dalla polizia, nonostante non fosse stata annunciata alcuna manifestazione. Il potere vive ancora la paura di una rivolta popolare ma noi abbiamo bisogno immediato di superare la nostra, di allontanarci dalle luci dell’emergenza, per tornare a prendere la vita nelle nostre mani. La questione di chi è responsabile del circo parlamentare è irrilevante – potere alle assemblee popolari!